Il doxxing (o doxing, italianizzato in doxxare) è la pratica di cercare e pubblicare su Internet informazioni private o identificative su un individuo, in genere con intenzioni dannose.
Tale pratica viene osteggiata nel settore delle criptovalute, principalmente per motivi di sicurezza personale.
Gli hodler di grandi quantità di crypto, così come i trader di successo, possiedono infatti ingenti somme di denaro e possono diventare un facile bersaglio di malintenzionati se i loro dati vengono doxxati (ovvero resi pubblici online).
Mantenendo segreta la loro identità, riducono le possibilità di diventare una persona di interesse per i criminali. Ci sono stati molti casi di hacking di alto profilo negli ultimi anni, a conferma che c’è davvero motivo di stare attenti.
Ma non solo. Anche un numero crescente di attacchi fisici ai possessori di criptovalute è motivo di preoccupazione. Tentativi violenti di costringere i proprietari di wallet a consegnare la seed phrase del loro portafoglio si sono visti sempre più frequentemente.
Ovviamente, c’è anche l’altro lato della medaglia. Dietro l’anonimato si nascondono un sacco di truffatori, che rendendosi non rintracciabili hanno perpetrato nel corso del tempo parecchi scam, schemi Ponzi o rug pull.
Di moltissimi progetti, presenti in DeFi, non si conoscono i nomi reali dei fondatori né del team che gestisce i fondi o la tesoreria. Non si sa nemmeno in quale paese del mondo si trovino. Col risultato che, nel caso in cui il progetto si rivelasse una truffa, è impossibile risalire agli autori… che magari cambieranno pseudonimo, e metteranno in piedi un nuovo raggiro.